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Come vincere l’insonnia, anche senza farmaci.

Combattere l’insonnia senza farmaci è possibile, con un approccio basato sul trattamento cognitivo-comportamentale (CBT-I).

L’intervento prevede 2 o 3 colloqui di valutazione del disturbo del sonno. Questa fase è fondamentale per assicurarsi che i sintomi riportati dal paziente siano riconducibili a un disturbo d’insonnia e non ad altri disturbi del sonno (come ad esempio ipersonnia o apnee notturne). Una volta accertato il disturbo d’insonnia l’intervento si compone di alcuni incontri con cadenza settimanale.

L’obiettivo è quello di riallineare il paziente con il suo sonno naturale.

Solitamente si inizia con una fase di psicoeducazione sui falsi miti che condizionano i comportamenti del paziente, per passare a una riprogrammazione del sonno vera e propria (il cuore del trattamento) . Fondamentale è anche l’attenzione all’igiene de sonno per creare nuove abitudini e comportamenti che favoriscono l’addormentamento e il mantenimento del sonno.

In quali casi si raccomanda la consulenza sul sonno con approccio basato su CBT-I?

La Cbt-I, come protocollo psicoeducazionale,  è particolarmente indicata per la cura dell’insonnia di un paziente irregolare negli orari del sonno e poco allineato con la sua predisposizione cronotipica (serotino o matutino) e anche quando il paziente possiede una cattiva igiene del sonno e tende a mettere in atto comportamenti  non compatibili con un sonno di qualità (eccessivo uso di sostanze eccitanti , eccessivi pisolini diurni, ecc..).

La consulenza su sonno può essere affiancata alla terapia farmacologica ?

L’obiettivo della consulenza sul sonno è riavvicinare il paziente al suo sonno fisiologico, quindi solitamente è un trattamento alternativo alla terapia farmacologica ipnoinducente. Se il paziente inizia il percorso di consulenza sotto terapia farmacologica si propone uno scalaggio del farmaco, naturalmente sotto controllo medico. In alcuni casi  può essere anche combinato ad esso.